Ad una settimana dalla catastrofe di Chernobyl, durante i drammatici giorni dell'evacuazione imposta dalle autorità sovietiche, alcuni abitanti si oppongono a quella che loro vivono come una deportazione forzata. Rivendicano il diritto di vivere e morire nelle loro case, pur sorgendo a pochi chilometri dal reattore esploso. Sono i Samosely, i residenti illegali di Chernobyl. Dopo oltre trent'anni, alcuni di loro sono ancora lì.