"Beh, io credo nell'anarchia! E credo che un giorno si avvererà." Questo è ciò che afferma a 85 anni "May la Ribelle", attivista sindacale, antimilitarista e anarchica, sempre pronta a denunciare l'oppressione e a difendere le vittime. Nata in Bretagna, si guadagnò da vivere a 10 anni consegnando burro. A Parigi, a 20 anni, si unì all'Unione Anarchica. Sébastien Faure divenne il suo mentore. Usò una granata per innescare lo scandalo Sacco-Vanzetti. Delegata sindacale a Mosca nel 1922, cantò "Inno all'Anarchia" davanti a Trotsky. I bambini durante la guerra civile spagnola, gli ebrei durante la seconda guerra mondiale, gli obiettori di coscienza al fianco di Louis Lecoin durante la guerra d'Algeria e, in seguito, attraverso il suo giornale Le Réfractaire, le proteste del Larzac, di Plogoff e di Creys-Malville: tutti questi furono campi di battaglia per May Picqueray. Fino alla fine rimase fedele al suo impegno nella difesa della pace e delle libertà individuali.