Ils Ont Rejoint Le Front (2012)

nîpawistamâsowin : We Will Stand Up

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Algérie Tours Détours

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Los hombres sin rostros

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Festival Panafricain d'Alger

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Archie Shepp chez les Touaregs

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Frantz Fanon, Une Vie, Un Combat, Une Oeuvre

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Algérie 1962: Chronique d'un conflit

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Algérie, Mémoires du Raï

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La battaglia di Algeri

Nell'ottobre 1957, mentre i paracadutisti del colonnello Mathieu rastrellano la Casbah, Ali La Pointe, uno dei capi della guerriglia algerina, rievoca il passato, l'organizzazione dell'FLN (Fronte di Liberazione Nazionale), gli attentati, gli scioperi, le delazioni. Ali La Pointe è ucciso, ma tre anni dopo, in dicembre, il popolo algerino scende in piazza, proclamando la propria volontà di indipendenza.

Réfugiés Algériens

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143 rue du désert

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Storia della ceramica e della ceramica in Algeria

In Algeria la ceramica è diversa da una regione all'altra, risultato delle diverse influenze che ha subito nel corso della storia. Se le fasi di lavorazione sono sostanzialmente le stesse, il risultato è tutt'altro che identico. In Kabylie, ad esempio, la ceramica, decorata con motivi, è rossa. Nel sud di Adrar ci sono oggetti dalle forme abbastanza originali e di colore nero. Le ceramiche della Sierra de Nementcha sono modellate in argilla con toni rosa e decorate con motivi marroni. In origine, gli oggetti venivano fabbricati in famiglia e scambiati tra vicini...

Amal

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Un seul héros, le peuple

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L'Honneur d'un capitaine

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Many Beautiful Things

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Giorni di guerra

In Kabylie, nel giugno del 1959, Terrien, un luogotenente idealista, prende il comando di una sezione dell'armata francese. Là incontra il sergente Dougnac, un militare in carriera duro e puro. Le atrocità di questa guerra, oltre che le loro diversità, li metteranno a dura prova.

Séfar, La Città Dei Misteri

Séfar (in arabo: سيفار) è un'antica città nel cuore della catena montuosa del Tassili n'Ajjer in Algeria, a più di 2.400 km a sud di Algeri e molto vicina al confine libico. Séfar è la più grande città troglodita del mondo, con diverse migliaia di case fossilizzate. Pochissimi viaggiatori vi si recano data la sua lontananza geografica e soprattutto per le difficoltà di accesso al sito. Il sito è ricco di numerosi dipinti, alcuni dei quali risalgono a più di 12.000 anni fa, per lo più raffiguranti animali e scene di caccia o di vita quotidiana che testimoniano che questo luogo ostile non è sempre stato un deserto disabitato. La superstizione locale suggerisce che il sito sia abitato da djin, senza dubbio in relazione agli strani dipinti trovati sul sito.

Glimpses of Morocco and Algiers

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L'Homme de L'Atlas

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Le Silence Du Fleuve

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Zafira, l'ultima regina

Algeria, 1516. Il pirata Aruj Barbarossa libera Algeri dalla tirannia degli spagnoli e prende il potere sul regno. Si vocifera che abbia ucciso il re Salim Toumi, nonostante la loro alleanza. Contro ogni previsione, una sola donna si opporrà a lui: la regina Zafira. Tra storia e leggenda, il viaggio di questa donna racconta di una lotta, di turbolenze personali e politiche sopportate per il bene di Algeri.

Amour de vivre

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La Zerda ou les chants de l'oubli

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Emilie Busquant, une passion algérienne

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Perdus entre deux rives, les Chibanis oubliés

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François Mitterrand et la guerre d'Algérie

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Moudjahidate

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Algériennes, Trente ans après

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Le Choix de mon père

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Algérie, la vie toujours

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Rester en Algérie

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L'Aube des Damnés

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Nuit Noire, 17 Octobre 1961

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Uomini di Dio

Anni '90: una missione di otto monaci francesi vive sulle alture del Maghreb, in Nord Africa, una pacifica quotidianità condivisia con i fratelli musulmani e scandita dalla preghiera e dal lavoro. Tuttavia, quando un attentato terroristico di matrice fondamentalista islamica, che colpisce un gruppo di lavoratori stranieri, sconvolge il villaggio, la serenità dei religiosi sarà definitivamente compromessa dalla tensione che si respira nell'aria. L'esercito offre loro protezione, ma i confratelli la rifiutano e si chiedono se rimanere o andare via.

Un Combat Singulier

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Et les arbres poussent en Kabylie

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Le Mani Libere

Nel 1964, l'Algeria, appena due anni dopo la fine della guerra d'indipendenza, si trovò catapultata in nuove contraddizioni, un territorio ancora rurale che rispondeva alla modernità portata dalla rivoluzione. Girato nell'inverno 1964-1965 dal giovane regista Ennio Lorenzini, è la prima produzione algerina internazionale che presenta un raro ritratto a colori di una nazione dalle molteplici sfaccettature, lontano dalla visione semplicistica creata dalla stampa e dall'esercito francese. Prodotto da Casbah Film, Les Mains Libres è una testimonianza sulle stigmate della colonizzazione e sul futuro dell'Algeria libera. Per la prima volta è stato possibile visionare immagini che coprivano l'intero territorio algerino, la ricchezza dei suoi paesaggi e la diversità delle sue tradizioni. Utilizzando l'estetica del cinema militante dell'epoca, Les Mains Libres espone una ricca gamma di archivi della guerra d'Algeria: foto, immagini, ritagli di stampa raramente visti.

Algérie en flammes

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The First 54 Years: An Abbreviated Manual for Military Occupation

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Noua

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Algérie, année zéro

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Chants d’Automne

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Fanon

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El Ouafi Boughera, Le marathonien de L'histoire

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Cronaca degli anni di brace

Festival di Cannes, 1975, Cronache degli anni ardenti di Mohamed Lakhdar-Hamina riceve la Palma d'Oro. Questa è la prima volta per un film africano. Cronaca meticolosa dell'evoluzione del movimento nazionale algerino dal 1939 fino allo scoppio della rivoluzione del 1° novembre 1954, il film dimostra inequivocabilmente che la "guerra d'Algeria" non è un incidente della storia, ma un lento processo di rivolte e sofferenze , ininterrottamente, dall'inizio della colonizzazione nel 1830, fino a questo "Giorno rosso di Ognissanti" del 1 novembre 54. Composto da sei capitoli, il film dipinge il quadro spietato della storia politica e bellicosa dell'Algeria coloniale. Al centro, Ahmed si risveglia gradualmente alla coscienza politica contro la colonizzazione, sotto lo sguardo di suo figlio, simbolo della nuova Algeria, e quello di Miloud, mezzo pazzo arringa, mezzo profeta, incarnazione della memoria popolare della rivolta, della liberazione dell'Algeria e del suo popolo.