"I Palombari Del Deserto", diretto da Tahar Hannache nel 1952, è considerato il primo film di finzione interamente algerino. Racconta la storia degli abitanti di un'oasi il cui pozzo si è prosciugato. L'anziano del villaggio, lo sceicco Messaoud, chiama i rinomati palombari del deserto, artigiani specializzati nella pulizia dei pozzi pieni di sabbia e limo, per ripristinare l'accesso all'acqua vitale per la comunità. Dopo il loro intervento, l'acqua ricomincia a scorrere, portando sollievo all'oasi e ai suoi abitanti. Il film descrive il contrasto tra le tecniche tradizionali dei palombari, incarnate dallo sceicco Ali e da suo figlio Mansour, e l'avvento della modernità, rappresentata dalla macchina che alla fine sostituisce la loro arte. Questa storia simboleggia l'emarginazione del sapere locale di fronte al progresso tecnologico e all'ingiustizia sociale dell'era coloniale.