Attore: Antonio Greco

foto attore
Compleanno: 2001-02-21
Nato a: Cinquefrondi
Biografia: Antonio Greco, nato il 21 febbraio 2001 a Cinquefrondi (RC), ha tracciato il suo percorso nel mondo della recitazione con determinazione e passione fin dalla giovane età. Durante gli anni del liceo presso un istituto artistico, ha coltivato il suo talento iscrivendosi alla Scuola di Recitazione della Calabria, dove ha affinato le sue abilità per tre anni. Dopo aver completato gli studi liceali, ha intrapreso un nuovo capitolo della sua formazione trasferendosi a Roma. Qui, ha varcato le porte dell'Accademia Teatro Azione, dedicandosi completamente alla sua crescita artistica. Tre anni di intenso lavoro culminarono con il conseguimento del diploma da attore professionista d'arte drammatica. Il palcoscenico è stato il suo regno, dove ha brillato interpretando ruoli memorabili in spettacoli teatrali di grande risonanza. Tra le sue performance più applaudite: "Il Gabbiano" di Cechov, "Macbeth" di Shakespeare e "Finale di Partita" di Beckett, sotto la guida autorevole di registi del calibro di Glauco Mauri e Marco Blanchi. Il 2022 è stato un anno significativo per la sua carriera cinematografica, con il suo debutto sul grande schermo nel film "Dall'alto di una fredda torre", diretto da Francesco Frangipane e distribuito da Sky. L'anno successivo, ha portato il suo talento sul piccolo schermo con la partecipazione alla serie TV Rai Uno "Mameli", dove ha vestito i panni di un sottufficiale torinese, conquistando il pubblico con la sua versatilità e profondità emotiva. Gli ultimi progetti di Antonio, i cortometraggi "Toska" e "Camilla", hanno consolidato ulteriormente la sua reputazione come attore di spicco. Entrambi i corti, scritti e diretti dal talentuoso regista-sceneggiatore Tommaso Barba, hanno evidenziato la sua capacità di immergersi completamente nei personaggi e di trasmettere emozioni autentiche. La sua interpretazione in "Toska" gli ha valso tre prestigiosi premi come attore, incluso quello ottenuto nella rassegna cinematografica de "Il corto, grazie". Questi successi hanno consolidato il suo ruolo di promessa emergente nel panorama cinematografico italiano.

Conosciuto per

Dall'alto di una fredda torre

Dall’alto di una fredda torre pone l’angoscioso dilemma se sia giusto o no incidere sul destino degli altri, se sia lecito sostituirsi al fato, ponendo i protagonisti di fronte alla facoltà/responsabilità di dover decidere se far Vivere e/o far Morire un uomo, facendosi carico di tutta la questione morale e sociale che ne consegue. Grandi temi universali che, focalizzati in un contesto più piccolo, la famiglia, permettono, proprio grazie alla riconoscibilità di situazioni quotidiane, di predisporre il pubblico ad un meccanismo automatico d’immedesimazione e di catarsi. Tutto ciò facilitato da un’idea di allestimento che tiene il pubblico dentro la scena, che accompagna lo spettatore per mano dentro la storia stessa e lo induce a condividere le emozioni dei personaggi fino a farsi carico delle loro domande e dilemmi
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Dall'alto di una fredda torre

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