Un uomo schiavo dell'alcol e di una vita ormai senza senso cerca conforto, inutilmente, prima nell'amicizia poi in una donna. Consapevole della sua irrimediabile solitudine, si suicida. È un film psicologico di grande vigore drammatico.
Una catena di affetti a ciclo chiuso: una donna di facili costumi è legata a un ufficiale, che fa l'amore con una cameriera, che se la intende con il datore di lavoro, che ha una storia con una signora, eccetera. L'ultimo signore della catena se la spassa con la prostituta di cui all'inizio.
Il conte Roger de Tachebray ha avuto il volto sfigurato e il naso asportato da una sciabolata ricevuta nel corso di una battaglia. Solo le cure di un amico medico lo salvano da morte certa. Il conte riprende così, con una maschera di cuoio che gli copre parte del volto (da cui il suo soprannome) la sua vita di libertino impenitente, fino a quando si innamora dell'unica donna che lo respinge.
