Attore: Sylvie Matton

La città delle donne

Diario di bordo di un esploratore (Snaporaz = Mastroianni = Fellini) nel suo viaggio sul Pianeta Donna, ma anche tentativo di autoritratto in forma di fantasia onirica, sincero di quella sincerità che in F. Fellini è sfilata, festa, carosello, bella confusione. Di straordinaria ricchezza inventiva, è anche un film sul cinema in chiave di memoria. Film passionale più che ideologico con la forza, e i limiti, di chi si mantiene nell'area autobiografica. Scritto con B. Zapponi e B. Rondi. 4 Nastri d'argento: regia, fotografia (Giuseppe Rotunno), scene (Dante Ferretti), costumi (Gabriella Pescucci). Musica: Luis Bacalov. Il Leitmotiv è di Meri Lao.

Dai sbirro

Quando i delinquenti politici uccidono il volontario di un avversario e uccidono anche un poliziotto, l'ispettore capo Verjeat crede che il politico che li ha assunti sia colpevole quanto il sicario omicida. L'inseguimento del consigliere Lardatte da parte di Verjeat gli procura un avvertimento da parte dei suoi superiori. Quando mette in imbarazzo Lardatte mentre disarma un ostaggio (il padre del volontario morto), a Verjeat viene detto che sarà trasferito entro una settimana. Accelera la caccia allo scagnozzo e, con Lefévre, uno dei suoi giovani investigatori, architetta un complicato piano per guadagnare più tempo prima del trasferimento. Come dovrebbe Verjeat mettere in pratica i suoi valori di onore e dovere?

Calmos

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Spermula

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Le Toubib

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La Bonzesse

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Merry-Go-Round

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