Splendor
Jordan, proprietario di una sala cinematografica ad Arpino, è costretto a chiuderla per mancanza di spettatori e a vendere il locale che diventerà un supermercato. L'uomo ripensa alla sua vita, tutta legata a quella sala, mentre il suo proiezionista, "fanatico" di cinema, si rifugia in un modo fittizio popolato di divi dello schermo. E sulla realtà della demolizione si innesca il sogno di un ultimo miracolo. Contemporaneo al Nuovo cinema Paradiso di Tornatore, il film di Scola si ispira anch'esso alla crisi del cinema in Italia, ma in modo più pasticciato, molto meno "poetico", sostazialmente poco riuscito nel rapporto globale fra intenzioni e risultati.
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