Neptun (2018)

Fahrenheit 9/11

Il film verte sui legami segreti tra la famiglia del presidente degli Stati Uniti George W. Bush e la famiglia Bin Laden, ponendo l'accento su quelle che, a detta del film, sono state strumentalizzazioni politiche degli attentati dell'11 settembre 2001, con le seguenti campagne militari americane in Afghanistan ed Iraq. Sui legami tra la famiglia Bush e la famiglia Bin Laden, il film cita una serie di fonti che evidenziano come le famiglie Bush e Bin Laden fossero entrambe consociate del Gruppo Carlyle, appaltatore di veicoli militari e oleodotti, che dalla guerra d'Iraq avrebbe tratto grandissimi profitti. Dopo gli attentati dell'11 settembre, la famiglia Bin Laden fu costretta dalla direzione del Gruppo a liquidare le proprie quote. Bush Senior fu Senior Advisor nel Carlyle Asia Board per due anni, e la famiglia Bin Laden nominò nel 1976 James Bath, amico dei Bush, amministratore degli investimenti della famiglia in Texas

Mountainhead

Un gruppo di quattro amici miliardari si riunisce per una breve vacanza in un lussuosissimo e isolato resort montano. Durante il loro soggiorno, tuttavia, nel resto del mondo scoppia una crisi internazionale provocata dal software di intelligenza artificiale generativa messo in commercio da uno dei quattro imprenditori.

#Panodrama

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infaux

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Maturant

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Dis/Informed

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Curveball - Wir machen die Wahrheit

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Propagande, les nouveaux manipulateurs

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Our New President

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Factory of Lies

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Trump's Power & the Rule of Law

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Bellingcat: Truth in a Post-Truth World

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Our New President

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Hoaxed

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KI: Der Tod des Internets

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La Fabrique de l'ignorance

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Cercados

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The Boys from Brazil: Rise of the Bolsonaros

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Sbatti il mostro in prima pagina

Durante alcuni dei giorni più drammatici della storia italiana, successivi all'attentato in Piazza Fontana a Milano, il redattore-capo di un importante quotidiano nazionale manipola e strumentalizza a fini politici la cronaca di un reato a sfondo sessuale.

David Troll

Un cappuccio in testa, una diretta Facebook e una serie di congetture. “Oggi è un bel lunedì, il giorno che tutti odiano, perché si torna a lavorare e bisogna essere produttivi con la P maiuscola. Tutti lo odiano, ma poi tutti si danno da fare. Tutti tutti? No. Gli Africani no, gli Africani proprio non vogliono darsi da fare”. David Troll, all’anagrafe Davide Penna, vomita giudizi davanti ad uno schermo con il solo scopo di ottenere l’apprezzamento del popolo della rete: è assetato di Like, visualizzazioni, condivisioni, fama. “Gli Africani non danno nomi ai loro figli prima dei 5 anni, certo, sono troppi, nessuno li riconoscerebbe”. David Troll, un corto sulle bufale 2.0 e le ONG

Die Känguru-Verschwörung

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O Gnomo das Notícias Falsas

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Doin' Time In Times Square

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Afronauts

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Meet the Patels

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Storm in a Teacup

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Mairéad Farrell: An Unfinished Conversation

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Paul Robeson: Here I Stand

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Basin Street Revue

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