Le piccole Andra e Tati (Alessandra e Tatiana) Bucci, ebree italiane di Fiume, avevano 6 e 4 anni quando il 29 marzo 1944 vennero deportate ad Auschwitz insieme a madre, nonna, zia e al cuginetto Sergio. Riuscirono a sopravvivere alle prime selezioni nel campo di concentramento perché il dottor Mengele le scambiò per gemelle e decise di portarle nel Kinderblock, la baracca dei bambini destinati agli esperimenti di eugenetica. Il legame che strinsero tra loro e la compassione di una guardiana del lager hanno permesso alle sorelline di sopravvivere fino alla liberazione del campo il 27 gennaio 1945.