Silvano si reca col suo figlioletto all'antico casolare di campagna abbandonato, dove ha trascorso l'infanzia e inizia a ricordare le gioie e i dolori della vita familiare, sullo sfondo gli ultimi anni del fascismo, della Seconda Guerra Mondiale e delle lotte partigiane. Ricorda le sue visite al vecchio Crimen, uno strano personaggio che si ostinava a vivere isolato e del quale si diceva che avesse ucciso e mangiato la moglie. Gli ritorna in mente l'episodio della sua morte e della sua fuga sulle montagne.